C’è correlazione tra vista e udito?

VISTA E UDITO: CORRELAZIONI E INTERAZIONE TRA I SENSI

Vista e udito sono due sensi solo apparentemente lontani. E oggi la scienza fa luce su quello che a prima vista può quasi sembrare un errore incomprensibile, ma che piuttosto dà ragione della perfetta organizzazione del sistema nervoso e delle modalità di percepire gli stimoli, tanto che se gli occhi si accorgono che una persona davanti a noi sta parlando si attivano immediatamente i centri della corteccia uditiva che si trovano nella parte laterale della corteccia cerebrale. Quindi, gli occhi “ascoltano”, pur senza percepire le parole.

Questi due sensi sono collegati e in molte occasioni la nostra comprensione del linguaggio dipende da quello che vediamo perché, per usare una metafora informatica, nelle situazioni ambigue i circuiti cerebrali della vista sovrascrivono le informazioni in loro possesso sui “file” elaborati dal
sistema cerebrale uditivo. In particolare, il senso dell’udito e quello della vista sono collegati e si potenziano a vicenda: in molte occasioni, la nostra comprensione del linguaggio dipende da quello che vediamo.

In presenza di rumore riusciamo a capire meglio quello che ci viene detto se abbiamo la possibilità di guardare in faccia chi parla: il suo “labiale” ci aiuta, anche se lo padroneggiamo solo inconsciamente. E’ quello che succede per esempio in un film quando il doppiaggio non è perfetto.

Molti problemi di apprendimento che si riscontrano nei bambini sono dovuti a ritardi dello sviluppo percettivo o causati da inefficienze del sistema visivo. Per avere una performance visiva ottimale non è sufficiente avere dieci decimi: è invece necessario che la visione sia supportata da una impostazione armonica di tutto il corpo. Impugnatura e postura scorrette inducono ad aumentare la convergenza degli occhi e di conseguenza a sviluppare affaticamento al sistema visivo.

Esistono insomma profonde connessioni tra aree cerebrali deputate all’udito e quelle correlate con l’attività visiva, visto che entrambi i sensi poi si riflettono sulle capacità di linguaggio. Quando si va a verificare e valutare con esami funzionali del sistema nervoso le aree che si attivano dopo stimolazione uditiva, ci si accorge che la risposta non si limita alle zone deputate all’elaborazione dello stimolo sonoro trasformato in segnale elettrico, che si trovano nel lobo temporale, ma coinvolge anche altri settori. L’interazione con la vista è sicuramente un passaggio chiave, con coinvolgimento di aree neuronali localizzate nella zona posteriore dell’encefalo, poi occorre che si attivino aree nella corteccia frontale, deputate al controllo del linguaggio e dell’emotività.

Insomma: ogni qualvolta percepiamo qualche cosa con le orecchie, in realtà mettiamo in moto una serie di risposte che coinvolgono quasi tutto il sistema nervoso.

Va da sé quindi che oltre prendersi cura della propria vista è altrettanto importante prendersi cura del proprio udito, specie dopo i 60 anni quando i cali uditivi possono iniziare a manifestarsi anche se non ci si accorge, poiché la progressione del deficit uditivo talvolta è lenta.

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