Webee eyewear to aid the bees

Voglio raccontarvi una storia. E’ la storia di eroi in pericolo e di un paladino sceso in loro aiuto, un paladino Italiano, un imprenditore di lungo corso che ha deciso di aiutare concretamente questi eroi: le Api. Questo uomo che ama le api si chiama Mario Pietribiasi, un Veneto che lavora da una vita nell’occhialeria, ne conosce ogni aspetto produttivo e di distribuzione e che oggi realizza il suo sogno: salvare le Api dal rischio di estinzione.

Nel mondo ci sono più di 20.000 specie di api. Questi generosi insetti non sono solo affascinanti, sono anche utili, anzi indispensabili. Alcune di loro producono miele. Ma l’aspetto più importante è che tutte le specie di api sono inesauribili ed insostituibili impollinatrici.

Le Api impollinano il 90% della flora, l’80% delle colture e il 35% dei nostri alimenti. L’impollinazione garantisce la conservazione della biodiversità vegetale e la sopravvivenza degli ecosistemi terrestri. Le api sono una straordinaria forza positiva che crea valore: creano e non distruggono nulla. Negli ultimi decenni a causa di colture intensive, pesticidi, inquinamento, sovrappopolazione, crescita urbana e perdita di habitat, metà delle specie è in declino. Una su quattro è a rischio estinzione. Se l’ape sparisce, il mondo come lo conosciamo sparisce. Si innesca un knock on effect che altera la catena alimentare con effetti devastanti sull’equilibrio ambientale.

Dunque: può un occhiale cambiare il mondo? No, ma può dare il suo contributo.

Webee produce in modo responsabile, tenendo in considerazione l’impatto ambientale dell’occhiale e del suo packaging. Tutti i materiali usati per realizzare gli occhiali webee sono eco-friendly. La montatura è in materiale acrilico riciclato che rispetto al tradizionale acetato di cellulosa ha notevoli vantaggi. È piacevole al tatto, di elevato comfort, più leggero, riciclabile, senza ftalati e solventi. Non ha bisogno di essere verniciato ed il processo produttivo permette un risparmio del 15% circa di energia. La lente proforma è in materiale riciclato, è riciclabile e biodegradabile. La lente da sole è riciclabile. Il packaging è di cellulosa prodotta da foreste coltivate e controllate nell’uso dei pesticidi. È riciclabile e biodegradabile. La stampa è a base d’acqua, senza uso di agenti chimici. L’astuccio è fatto di PET (bottiglie di plastica) ed è riciclabile. Il logo è stampato a caldo per evitare l’uso di inchiostro. La pezzuola è riciclabile.

Anche le incisioni sulle aste delle montature sono sostenibili perché sono realizzate al laser, quindi prive di inchiostro e indelebili.

Webee eyewear devolve il 10% del proprio fatturato ad enti che realizzano progetti a supporto della conservazione delle api e del loro habitat e anche tu, gentile cliente, puoi aiutare le api mettendo in vaso o in giardino semi che webee eyewear fornisce, semi che diventeranno fiori da impollinare da parte dei nostri piccoli, grandi, eroi.

Webee: gli occhiali per chi cerca di cambiare il mondo con lo stile di vita e di consumo consapevole.

Multi equipaggiamento

La vita dinamica e frenetica di oggigiorno spesso ci impone di fare tutto, presto e bene.

Dopo i 40 anni l’occhio comincia a perdere l’elasticità visiva sulle distanze da vicino e intermedie costringendoci all’uso di occhiali che, se hanno una sola focale, funzioneranno per la messa a fuoco ad una certa distanza ma non saranno adeguati a performare a distanze superiori o inferiori.

L’utilizzo di una correzione ad una distanza non idonea, provoca visione offuscata, affaticamento visivo e porta ad adottare posture errate che portano ad indolenzimento di collo e spalle, malessere generale, rendendo faticoso portare a termine le attività da svolgere.

Occhiali con lenti specifiche per le distanze medio-vicino (office) offrono la possibilità di poter vedere nitidamente e con posture corrette a tutte le distanze indoor che maggiormente utilizziamo, sfruttando al massimo tutte le zone ottiche per una visione stabile e senza fatica dai 35 centimetri ai 2 metri circa.

Se invece le esigenze di priorità visiva si svolgono prevalentemente all’esterno sulla lunga distanza come possono avere coloro che guidano molto per esempio, un occhiale con lenti per lontano con un supporto accomodativo nella parte inferiore delle stesse sono efficaci per una visione ampia che va dall’ infinito fino ad una distanza intermedia come può essere quella della console dell’auto.

Queste due soluzioni offrono il massimo delle prestazioni esclusivamente nei loro ambiti operativi, non saranno quindi utilizzabili per la visione da lontano nel caso di lenti office, e da vicino nel caso di lenti con supporto accomodativo.

La soluzione che integra nella stessa lente tutte le focali per spaziare la visione dall’infinito fino ai 40 centimetri circa è rappresentata dall’occhiale multifocale (progressivo); è una soluzione versatile ma gli spazi di visione, soprattutto sulla parte laterale della lente, hanno dei limiti di visione più o meno ampi in funzione della tecnologia di costruzione adottata e il passaggio dalla zona per lontano (superiore) alla zona per vicino (inferiore) ha un incremento di potere diottrico di presbiopia che implica una ricerca della zona da mettere a fuoco che inizialmente può essere impegnativa.

In conclusione: dopo i 40 anni circa quando insorge la presbiopia, la soluzione visiva ideale che vada bene sempre, a tutte le distanze e senza nessun problema visivo e di postura non è ancora attuabile, perciò avere un equipaggiamento specifico per la produttività e uno assolutamente versatile adattabile ad ogni ambito, è idealmente la soluzione migliore.

Ottica MonteRosa ti propone offerte speciali per il multi equipaggiamento più adatto alle tue esigenze, così da non privarti delle massime performance visive in ogni ambito e a tutte le distanze di visione.

Si può curare la miopia?

Miopia nei più giovani, come evitare limiti alla qualità della vita grazie a trattamenti per limitare problemi alla retina in età adulta.

La miopia è un difetto visivo dell’occhio che si verifica quando i raggi rifratti nel sistema visivo cadono davanti alla retina, non permettendo la corretta focalizzazione dell’immagine posta a distanza.

La miopia è uno dei più conosciuti difetti visivi, colpisce oggi solo in Italia più del 30% della popolazione e recenti studi asseriscono che entro il 2050 metà della popolazione mondiale sarà affetta da miopia e 1/5 sarà affetta da cecità.

La miopia porta l’individuo che ne soffre a vedere sfuocati gli oggetti lontani. In condizioni normali, ovvero in assenza di rapida progressione e se di lieve entità, è considerata un vizio di rifrazione e non una malattia ed è spesso riconoscibile in molti soggetti, in quanto senza l’ausilio di una correzione, essi tendono a strizzare gli occhi per vedere meglio e mettere a fuoco gli oggetti lontani.

Maggiore è il livello di miopia, minore è la distanza alla quale si riesce a vedere bene, e maggiore diventa il rischio di avere, nel tempo, problematiche patologiche vitreali e retiniche.

Il difetto viene misurato in diottrie. Esiste una classica suddivisione della miopia in base all’entità del difetto stesso che è la seguente: miopia lieve compresa tra -0,25 e -3,00 diottrie, miopia media compresa tra -3,25 e -6,00 diottrie, miopia elevata da -6,25 in poi in più può essere associata ad astigmatismo (altro difetto visivo che causa distorsione delle immagini a tutte le distanze).

Normalmente la prima diagnosi di miopia si può fare in età scolare, anche se le moderne tecniche di diagnosi oggi permettono di fare una valutazione anche prima, intorno ai 2 anni; il livello di miopia aumenta fino alla soglia dei venti o venticinque anni, dopodiché si stabilizza e può aumentare in modo lieve durante il corso della vita.

Vi sono componenti familiari e genetici nella probabilità dell’insorgenza della miopia: un bambino che abbia entrambi i genitori miopi, è statisticamente molto probabile che manifesterà anch’esso tale difetto visivo. Anche il cambiamento delle abitudini di vita, maggior numero di ore al chiuso, intenso uso di dispositivi digitali e una minore esposizione agli effetti benefici del sole all’aria aperta, hanno aumentato drasticamente le probabilità di insorgenza della miopia a partire dall’infanzia.

Le cause dell’occhio miope sono principalmente tre, la causa più comune è il bulbo oculare più lungo della norma, eccessiva capacità di rifrazione del cristallino, oppure curvatura troppo accentuata della cornea o del cristallino.

La miopia, specialmente quella elevata, diventa patologica quando insorgono danni
da essa derivanti ai tessuti interni dell’occhio. I cambiamenti indotti nella retina dell’occhio miope per l’anomalo allungamento e conseguente deformazione del bulbo oculare posteriore possono portare alla formazione di rotture negli strati della retina con la formazione di neovascolarizzazione coroidale e atrofia dei tessuti, questa crescita esagerata dell’occhio miope provoca un assottigliamento della retina periferica e la comparsa precoce di un successivo distacco del vitreo, fattori che condizionano una maggiore comparsa di fori nella macula o di un distacco della retina di queste persone con elevata miopia.

È caratteristico di questi pazienti il fatto di presentare lampi di luce e “mosche volanti” (miodesopsie), queste ultime sono opacità vitreali mobili che proiettano la loro ombra sulla retina assumendo forme diverse. I pazienti con miopia patologica che sviluppano una neovascolarizzazione coroideale presentano clinicamente gli stessi segni della degenerazione maculare legata all’età. Chi sviluppa un distacco della retina presenterà la sintomatologia caratteristica di questa malattia, in particolare un difetto nel campo visivo invalidante per il normale svolgimento delle attività
quotidiane, come lo studio, il lavoro, il tempo libero.

Oltre a quelle già menzionate, patologie associate come la cataratta e il glaucoma compaiono più frequentemente nei pazienti con elevata miopia che nella popolazione generale e devono essere trattate in parallelo. Ad esempio, nel caso della cataratta, la chirurgia verrà eseguita con l’impianto di lenti intraoculari.

La diagnosi di queste patologie si effettua con l’osservazione del fondo oculare tramite l’oftalmoscopia. Avere la miopia elevata non implica necessariamente avere complicazioni, ma questo stato è associato ad un aumento del rischio di anomalie oculari come cataratta, glaucoma, alterazioni del vitreo e alterazioni della retina e della coroide.

Oggi abbiamo a disposizione un trattamento facile, efficace e non invasivo per la correzione e la gestione della progressione della miopia al suo manifestarsi e nella massima prepotenza evolutiva, ovvero dall’età di circa 6 anni: Miyosmart di Hoya è la lente da vista che corregge la miopia e può contemporaneamente rallentarne la progressione, proteggendo la visione e mantenendola in salute, prevenendo così anche le degenerazioni dei tessuti oculari più nobili descritti precedentemente.

Rallentando la progressione della miopia e di conseguenza il peggioramento della vista, i bambini e i ragazzi potranno svolgere ogni attività contando su una visione nitida e senza sentirsi socialmente esclusi a causa di deficit visivi che possono divenire importanti già in preadolescenza. Test clinici hanno dimostrato che la progressione della miopia può essere gestita consentendo contemporaneamente una visione nitida. Miyosmart con tecnologia D.I.M.S. è il metodo facile, efficace e non invasivo per la gestione della progressione miopica: la sua validità è dimostrata da test clinici e riconosciuta da numerosi premi a livello internazionale.

Nella miopia non corretta gli oggetti a distanza non sono percepiti nitidi. I raggi si focalizzano prima della retina nella parte centrale e nella periferia dietro alla retina. Nella miopia corretta con lenti monofocali l’immagine da lontano è nitida ma i raggi vengono riportati sulla retina nella parte centrale e non in quella periferica. Gli occhi reagiscono aumentando la lunghezza del bulbo oculare, incrementando così la
miopia.

Correggendo la miopia con la lente D.I.M.S. MiYOSMART la visione da lontano è nitida, e allo stesso tempo la progressione della miopia viene gestita. I raggi vengono portati all’interno della retina sia nella parte centrale sia in quella periferica grazie a piccole isole nella lente con potere +3.50D, inibendo così lo stimolo da parte del cervello ad allungare il bulbo oculare prevenendo stress e danni da allungamento.

Questa lente è un vero e proprio trattamento non invasivo per la correzione e il contenimento della progressione della miopia nei più giovani, l’efficacia è provata e i benefici si protrarranno sul lungo periodo abbattendo costi economici e sociali dei danni da malattie oculari derivanti da miopie elevate.
Lente innovativa, resistente e adatta a qualsiasi contesto che i bambini vivono già con gli occhiali che hanno usato fino ad ora. Nessuna differenza visivamente percepibile nell’estetica rispetto ad una lente tradizionale. Risparmio economico rispetto ai continui cambi di lente causati dal continuo incremento della miopia se corretta con lenti tradizionali.

I benefici dal costante utilizzo di queste lenti si manifestano già nei primi 6 mesi di utilizzo, si raccomandano visite di controllo ogni 6 mesi presso il centro ottico ed ogni anno presso il medico oculista. Dopo 24 mesi di utilizzo la progressione della miopia è rallentata del 59% e l’allungamento e conseguente deformazione del bulbo oculare è rallentato del 60% e nel 21% dei portatori si assiste all’arresto completo dell’evoluzione del difetto visivo rispetto ai portatori di lenti monofocali.

Anche la contattologia oggi offre una soluzione specifica, comoda ed efficace per il
controllo della progressione della miopia.

Menicon ha sviluppato una soluzione che corregge e aiuta a rallentare la progressione miopica nei bambini con il progetto Menicon Bloom Myopia Control Management System. Il sistema comprende due opzioni approvate CE: Menicon Bloom Day, lente a contatto morbida monouso giornaliera a profondità di fuoco estesa (geometria Edof), e Menicon Bloom Night, lente a contatto ortocheratologica.
Il design di Menicon Bloom Day ispirato all’ottica avanzata delle macchine fotografiche. Utilizza la tecnologia della profondità di messa a fuoco estesa per offrire una transizione graduale nel potere refrattivo da una zona centrale, che fornisce una visione nitida da lontano, a una zona periferica, che genera un potere relativo superiore.

Completano l’offerta Menicon Bloom Easyfit, il software per l’applicazione e il monitoraggio della progressione, la App Menicon Bloom, per una comunicazione costante e una verifica dell’esperienza di utilizzo con il portatore.

Grazie alle lenti Hoya MiYOSMART con tecnologia D.I.M.S. e alle lenti a contatto Menicon BLOOM con tecnologia E.D.O.F. siamo oggi non solo correttori del difetto visivo, ma custodi del benessere visivo.

Differenze tra occhiali per vicino

Lenti progressive (o multifocali) e lenti Office (o degressive) pregi, qualità e vantaggi di utilizzo. 

Dopo i 40 anni la componente dell’occhio deputata alla variazione della messa a fuoco, ossia il cristallino, perde progressivamente la capacità di mettere a fuoco gli oggetti posti a distanza ravvicinata; ci si accorge in prima battuta quando la fonte luminosa scarseggia e per leggere dobbiamo allungare le braccia se teniamo tra le mani un documento, un libro o un giornale, oppure ci allontaniamo un po’ se dobbiamo osservare un oggetto come per esempio la lista degli ingredienti di un prodotto al supermercato.

Ecco, è arrivato il momento di effettuare un test visivo ed evitare assolutamente il fai-da-te (gli occhiali già predisposti che tra un po’ si troveranno anche nei sacchetti delle patatine), ma se pensi che la vista sia il senso superfluo del quale si può fare a meno, è inutile che continui a leggere; considera che gli occhiali premontati hanno proprietà ottiche di basso livello, pari diottrie su entrambi le lenti (e la maggior parte di chi ha già una correzione di partenza da lontano ha gli occhi con una diversa gradazione), hanno una distanza di centratura standard e non specifica per ognuno di noi. In alcuni casi possono essere accettabili come occhiali di supporto o di scorta ma non vanno mai usati per letture e occupazioni impegnative e prolungate.

La messa a fuoco che la presbiopia va ad erodere è di valore diottrico differente in funzione della distanza, il valore massimo è per quello che osserviamo a 35/40 centimetri e sarà più basso per ciò che osserveremo a distanze via via più ampie, ad esempio il tablet a 45/50 centimetri, lo schermo del pc a 60/70 centimetri, un collega o il cliente che ci sta di fronte e così via. Per cui un occhiale da lettura che corregge il valore totale di
presbiopia sarà efficace per un uso a circa 40 centimetri e nel momento in cui dovessimo usarlo per vedere a distanze diverse, sarà tanto più fastidioso quanto maggiore sarà la distanza di utilizzo.

Ed ecco che la soluzione più appropriata andrà predisposta in funzione dell’utilizzo prevalente durante la giornata, facciamo alcuni esempi.

Un’ occupazione che impegna prevalentemente alla scrivania, con documenti da leggere e compilare e uno o più monitor sul tavolo senza impegni visivi oltre i 4 metri, necessiterà di lenti Office (indoor) perché hanno ampi campi visivi per le zone di messa a fuoco dal vicino alla media distanza assecondando così la postura e non affaticando il collo e le spalle per la ricerca del comfort visivo più adeguato. Ovviamente non è un presidio da utilizzare per la visione da lontano perché gli oggetti apparirebbero sfocati.

Se non ci sono specifiche posture abitudinarie ma la dinamicità della propria occupazione implica il dover sfruttare continuamente zone differenti di messa a fuoco, allora le lenti multifocali (progressive) saranno lo strumento più adeguato alle proprie esigenze, poiché permettono di veder bene a tutte le distanze con un solo paio di occhiali. Idealmente consideriamo questa lente divisa in tre aree principali: nella parte alta è predisposta la diottria per la visione da lontano, nella parte mediana c’è la componente correttiva delle distanze intermedie e nella parte bassa troviamo la correzione per il vicino, per cui inizialmente ci saranno degli accorgimenti da adottare per la caratteristica tecnica di questo tipo di lente: talvolta occorre un certo grado di adattamento e comprensione delle posture più adatte per la miglior performance visiva alla distanza desiderata.

Ora lo sapete, gli strumenti per offrirvi la migliore soluzione visiva ci sono, non sono banali e soprattutto non pensiate di adottare soluzioni empiriche per la vostra preziosissima vista.

Ottica MonteRosa, custodi della tua visione.

C’è correlazione tra vista e udito?

VISTA E UDITO: CORRELAZIONI E INTERAZIONE TRA I SENSI

Vista e udito sono due sensi solo apparentemente lontani. E oggi la scienza fa luce su quello che a prima vista può quasi sembrare un errore incomprensibile, ma che piuttosto dà ragione della perfetta organizzazione del sistema nervoso e delle modalità di percepire gli stimoli, tanto che se gli occhi si accorgono che una persona davanti a noi sta parlando si attivano immediatamente i centri della corteccia uditiva che si trovano nella parte laterale della corteccia cerebrale. Quindi, gli occhi “ascoltano”, pur senza percepire le parole.

Questi due sensi sono collegati e in molte occasioni la nostra comprensione del linguaggio dipende da quello che vediamo perché, per usare una metafora informatica, nelle situazioni ambigue i circuiti cerebrali della vista sovrascrivono le informazioni in loro possesso sui “file” elaborati dal
sistema cerebrale uditivo. In particolare, il senso dell’udito e quello della vista sono collegati e si potenziano a vicenda: in molte occasioni, la nostra comprensione del linguaggio dipende da quello che vediamo.

In presenza di rumore riusciamo a capire meglio quello che ci viene detto se abbiamo la possibilità di guardare in faccia chi parla: il suo “labiale” ci aiuta, anche se lo padroneggiamo solo inconsciamente. E’ quello che succede per esempio in un film quando il doppiaggio non è perfetto.

Molti problemi di apprendimento che si riscontrano nei bambini sono dovuti a ritardi dello sviluppo percettivo o causati da inefficienze del sistema visivo. Per avere una performance visiva ottimale non è sufficiente avere dieci decimi: è invece necessario che la visione sia supportata da una impostazione armonica di tutto il corpo. Impugnatura e postura scorrette inducono ad aumentare la convergenza degli occhi e di conseguenza a sviluppare affaticamento al sistema visivo.

Esistono insomma profonde connessioni tra aree cerebrali deputate all’udito e quelle correlate con l’attività visiva, visto che entrambi i sensi poi si riflettono sulle capacità di linguaggio. Quando si va a verificare e valutare con esami funzionali del sistema nervoso le aree che si attivano dopo stimolazione uditiva, ci si accorge che la risposta non si limita alle zone deputate all’elaborazione dello stimolo sonoro trasformato in segnale elettrico, che si trovano nel lobo temporale, ma coinvolge anche altri settori. L’interazione con la vista è sicuramente un passaggio chiave, con coinvolgimento di aree neuronali localizzate nella zona posteriore dell’encefalo, poi occorre che si attivino aree nella corteccia frontale, deputate al controllo del linguaggio e dell’emotività.

Insomma: ogni qualvolta percepiamo qualche cosa con le orecchie, in realtà mettiamo in moto una serie di risposte che coinvolgono quasi tutto il sistema nervoso.

Va da sé quindi che oltre prendersi cura della propria vista è altrettanto importante prendersi cura del proprio udito, specie dopo i 60 anni quando i cali uditivi possono iniziare a manifestarsi anche se non ci si accorge, poiché la progressione del deficit uditivo talvolta è lenta.

Ottica MonteRosa è partner Amplifon e provvede per te a programmare un controllo audiometrico gratuito presso il centro Amplifon a te più comodo.

Occhio

Anatomia occhio umano: com’è fatto e come funziona

Tutto quello che c’è da sapere sull’anatomia, la struttura e le funzioni del nostro organo visivo (fonte ZEISS)

L’occhio è uno dei nostri organi di senso più importanti, impareggiabile in quanto a complessità. L’occhio umano è in grado di assorbire ed elaborare più di dieci milioni di informazioni al secondo. Hai mai pensato a come funziona veramente l’occhio? Come vengono generate le immagini che effettivamente vediamo? E quali parti del nostro corpo sono coinvolte in questo processo complesso? MIGLIORE VISIONE ti fornisce tutti i dettagli, dall’anatomia e struttura dell’occhio fino al modo in cui funziona.

L’occhio funziona in linea di principio come una videocamera. In poche parole, le diverse parti che lo compongono lavorano insieme per visualizzare il mondo che ci circonda. Ma prima di tutto, analizziamo le parti fondamentali che compongono l’occhio e la sua struttura.

Anatomia: la struttura dell’occhio umano

Cornea

La cornea, ovvero lo strato esterno dell’occhio, è umida perché è ricoperta da liquido lacrimale. È inclusa in quella che è nota come sclera (la parte bianca dell’occhio); insieme, questi due elementi formano quello che gli esperti chiamano tunica externa bulbi. La cornea agisce come una finestra, ha la forma di un disco ed è trasparente per lasciare entrare la luce nell’occhio. Protegge inoltre l’occhio da agenti esterni come sporco, polvere o ferite superficiali. È naturalmente molto robusta. In aggiunta, la sua curvatura le conferisce determinate qualità ottiche e ci aiuta a vedere nitidamente.

Sclera

La sclera, ovvero la parte bianca dell’occhio, è più spessa e robusta della cornea e protegge l’occhio dai danni. Copre virtualmente tutto l’occhio, con solo due eccezioni: nella parte frontale si trova la cornea, mentre nella parte posteriore le fibre dei nervi ottici.

Pupilla

La pupilla è il punto nero al centro dell’occhio. Reagisce alla luce incidente e si adatta alla sua intensità. Non è la pupilla stessa a cambiare, bensì è l’iride che ne permette l’adattamento. Anche il nostro stato emotivo influenza le dimensioni delle pupille. Paura e gioia, ad esempio, possono provocare la dilatazione della pupilla, ma anche alcool e stupefacenti provocano un’alterazione delle dimensioni della pupilla.

Iride

L’iride, ovvero l’anello colorato, circonda la pupilla e funzione nello stesso modo di un’apertura: controlla la quantità di luce che entra nell’occhio. In un ambiente molto luminoso fa sì che la pupilla si rimpicciolisca, riducendo così la quantità di luce in ingresso. Al buio, succede il contrario: i muscoli sfinteri dell’iride si aprono e la pupilla si dilata. Questa soluzione permette di far entrare più luce nell’occhio quando è buio e meno luce in ambienti molto luminosi. L’iride determina inoltre il colore dei nostri occhi e la sua struttura è unica per ciascun individuo. Il suo nome è preso dalla dea greca dell’arcobaleno. Curiosamente, il colore dell’iride non influisce in alcun modo sulla nostra visione. Chi ha gli occhi marroni non vede il mondo “più scuro” di chi ha gli occhi blu.

Camere dell’occhio (camerae bulbi)

L’occhio umano è composto da camera anteriore e posteriore. Queste sono una sorta di spazio vuoto nel suo segmento anteriore che contiene un fluido acquoso. Questo fluido contiene nutrienti essenziali per il cristallino e la cornea e fornisce loro ossigeno, aiutandoli a combattere gli agenti patogeni. Il fluido acquoso nelle camere dell’occhio ha un’altra funzione: aiuta l’occhio a mantenere la sua forma rotonda.

Cristallino (lens crystallina)

Il cristallino raccoglie la luce che colpisce la pupilla e riproduce un’immagine nitida sulla retina. È elastico e può adattare la sua forma usando i muscoli ciliari per focalizzarsi su oggetti vicini e lontani. Questo significa che quando guardiamo oggetti vicini, il cristallino si curva per permettere di metterli a fuoco nitidamente. Ma quando gli oggetti sono lontani, il cristallino si appiattisce per permetterci di vedere sempre nitidamente. Il cristallino capovolge l’immagine che guardiamo e la proietta sulla retina al contrario. L’immagine viene girata “nel verso giusto” solo successivamente, ovvero quando il cervello la elabora.

Corpo ciliare (corpus ciliare)

Il corpo ciliare svolge un ruolo importante nella visione: produce il fluido acquoso e contiene il muscolo ciliare (musculus ciliaris). Adattando il cristallino, ci permette di mettere a fuoco sia gli oggetti vicini che lontani.

Corpo vitreo (corpus vitreum)

L’interno dell’occhio tra il cristallino e la retina contiene il corpo vitreo. Il corpo vitreo occupa la maggior parte dello spazio nell’occhio e, come suggerisce il nome, ne rappresenta il corpo. È trasparente ed è costituito peri l 98% da acqua e il 2% da sodio ialuronato e fibre di collagene.

Retina

La retina elabora gli stimoli luminosi e cromatici per trasmetterli al cervello tramite il nervo ottico. In poche parole, la retina si comporta come un catalizzatore: utilizza le sue cellule sensoriali per convertire la luce in ingresso, che verrà in seguito elaborata dal cervello. Le cellule sensoriali sono costituite da coni (per vedere i colori) e bastoncelli (per distinguere tra giorno e notte). L’area dell’occhio in cui si trova la massima concentrazione di cellule sensoriali è il centro della retina, ovvero la macula: circa il 95% di tutte le cellule sensoriali è localizzato in questa area di circa 5 millimetri quadrati. È equivalente circa alle dimensioni della testa di uno spillo.

Coroide (chorioidea)

La coroide dell’occhio umano è localizzata tra la sclera e la retina e arriva fino al corpo ciliare e all’iride. Fornisce nutrienti ai ricettori sulla retina, mantiene costante la temperatura della retina e partecipa inoltre all’adattamento dell’occhio, ovvero nel passaggio tra la visione da vicino e da lontano, in modo del tutto simile a quando la lente di una videocamera mette a fuoco.

Nervo ottico (nervis opticus)

Il nervo ottico è responsabile del trasferimento di informazioni dalla retina al cervello. È costituito da circa un milione di fibre nervose (assoni), ha uno spessore di circa mezzo centimetro ed esce dalla retina attraverso la papilla. Questo punto è noto anche con il nome “punto cieco” perché qui la retina è priva di cellule sensoriali. Per questo l’immagine generata dal cervello è di fatto un punto nero – solitamente le nostre cellule grigie compensano per fornire una visione consistente. Ad ogni modo, questo punto non viene solitamente percepito consapevolmente perché il cervello “rimedia” all’errore.

Fovea (fovea centralis)

Un’area piccola ma molto importante: la fovea è grande meno di due millimetri ma svolge compiti fondamentali nel nostro sistema ottico. È localizzata al centro della retina ed è ricca di cellule sensoriali che ci permettono di vedere a colori e con la massima nitidezza. Quando guardiamo un oggetto, i nostri occhi ruotano automaticamente per permetterne la rappresentazione sulla fovea.

La parte esterna dell’occhio umano

Le parti “attorno” all’occhio umano sono fondamentali per il buon funzionamento della visione: ne fanno parte le palpebre, le ciglia, le ghiandole lacrimali e le sopracciglia.

Ghiandole lacrimali (glandula lacrimalis)

Grande all’incirca come una mandorla, è situata all’esterno dell’orbita e produce le lacrime quando è necessario: è la ghiandola lacrimale. Le sue secrezioni, costituite da sale, proteine, grassi ed enzimi, hanno lo scopo di proteggere la cornea, aiutandola ad eliminare corpi estranei dall’occhio.

Palpebre (palpebrae)

Le palpebre idratano l’occhio a ogni battito di ciglia come riflesso contro vento, liquidi o corpi estranei. In media, una persona batte le ciglia da otto a dodici volte al minuto, distribuendo il fluido su tutta la superficie dell’occhio in frazioni di secondo. Così idratata, la cornea non si secca. Le palpebre possono essere oggetto di infezioni comuni, come orzaiolo e
blefarite.

Ciglia (cilia)

Le ciglia non svolgono solo una funzione estetica, ma anche pratica: il loro compito è tenere lontani polvere, particelle di sporcizia e altri corpi estranei. Tutto questo in modo automatico: non appena le sottili ciglia entrano in contatto con qualcosa o il cervello prevede un imminente contatto, le palpebre si chiudono di riflesso.

Sopracciglia (supercilium)

Le sopracciglia proteggono gli occhi dal sudore che potrebbe colare dalla fronte.

fonte ZEISS

Senso cromatico

Il colore in cui si percepisce un oggetto non è una sua proprietà o caratteristica ma un’impressione sensoriale. La risposta colore causata da una certa radiazione (stimolo del colore) ha quindi una causa fisiologica ed una psicologica.

Ogni sensazione di colore è caratterizzata da un senso cumulativo di tre attributi: “tono”, “saturazione”, “luminosità”. Il tono si usa per distinguere un colore “cromatico” da un colore acromatico (bianco, grigio, nero). La saturazione dà la proporzione del colore nel responso colore (rispetto al colore acromatico ugualmente brillante). La luminosità caratterizza l’intensità della risposta correlata ad ogni colore. Il colore e la saturazione insieme danno la “cromaticità” di un colore cromatico perchè un colore acromatico ha solo caratteristiche di luminosità.

Lenti progressive (o multifocali) e lenti Office (o degressive) pregi, qualità e vantaggi di utilizzo.

Dopo i 40 anni la componente dell’occhio deputata alla variazione della messa a fuoco,
ossia il cristallino, perde progressivamente la capacità di mettere a fuoco gli oggetti posti a
distanza ravvicinata; ci si accorge in prima battuta quando la fonte luminosa scarseggia e
per leggere dobbiamo allungare le braccia se teniamo tra le mani un documento, un libro o
un giornale, oppure ci allontaniamo un po’ se dobbiamo osservare un oggetto come per
esempio la lista degli ingredienti di un prodotto al supermercato.
Ecco, è arrivato il momento di effettuare un test visivo ed evitare assolutamente il fai-da-te
(gli occhiali già predisposti che tra un po’ si troveranno anche nei sacchetti delle patatine),
ma se pensi che la vista sia il senso superfluo del quale si può fare a meno, è inutile che
continui a leggere; considera che gli occhiali premontati hanno proprietà ottiche di basso
livello, pari diottrie su entrambi le lenti (e la maggior parte di chi ha già una correzione di
partenza da lontano ha gli occhi con una diversa gradazione), hanno una distanza di
centratura standard e non specifica per ognuno di noi. In alcuni casi possono essere
accettabili come occhiali di supporto o di scorta ma non vanno mai usati per letture e
occupazioni impegnative e prolungate.
La messa a fuoco che la presbiopia va ad erodere è di valore diottrico differente in
funzione della distanza, il valore massimo è per quello che osserviamo a 35/40 centimetri
e sarà più basso per ciò che osserveremo a distanze via via più ampie, ad esempio il
tablet a 45/50 centimetri, lo schermo del pc a 60/70 centimetri, un collega o il cliente che ci
sta di fronte e così via. Per cui un occhiale da lettura che corregge il valore totale di
presbiopia sarà efficace per un uso a circa 40 centimetri e nel momento in cui dovessimo
usarlo per vedere a distanze diverse, sarà tanto più fastidioso quanto maggiore sarà la
distanza di utilizzo.
Ed ecco che la soluzione più appropriata andrà predisposta in funzione dell’utilizzo
prevalente durante la giornata, facciamo alcuni esempi.
Un’ occupazione che impegna prevalentemente alla scrivania, con documenti da leggere e
compilare e uno o più monitor sul tavolo senza impegni visivi oltre i 4 metri, necessiterà di
lenti Office perché hanno ampi campi visivi per le zone di messa a fuoco dal vicino alla
media distanza assecondando così la postura e non affaticando il collo e le spalle per la
ricerca del comfort visivo più adeguato. Ovviamente non è un presidio da utilizzare per la
visione da lontano perché gli oggetti apparirebbero sfocati.
Se non ci sono specifiche posture abitudinarie ma la dinamicità della propria occupazione
implica il dover sfruttare continuamente zone differenti di messa a fuoco, allora le lenti
multifocali saranno lo strumento più adeguato alle proprie esigenze, poiché permettono di
veder bene a tutte le distanze con un solo paio di occhiali. Ci saranno degli accorgimenti
da adottare per la caratteristica tecnica di questo tipo di lente; idealmente consideriamo
questa lente divisa in tre aree principali: nella parte alta è predisposta la diottria per la
visione da lontano, nella parte mediana c’è la componente correttiva delle distanze
intermedie e nella parte bassa troviamo la correzione per il vicino, per cui inizialmente
talvolta questa lente implica un certo grado di adattamento e comprensione delle posture
più adatte per la miglior performance visiva alla distanza desiderata.
Come ora saprete, gli strumenti per offrirvi la migliore soluzione visiva ci sono, non sono
banali e soprattutto non pensiate di adottare soluzioni empiriche per la vostra
preziosissima vista.
Ottica MonteRosa

MIOPIA: che cosa è, come si manifesta, fattori di rischio, come si può gestire.

La miopia è un difetto visivo dell’occhio che si verifica quando i raggi rifratti nel sistema visivo cadono davanti alla retina, non permettendo la corretta focalizzazione dell’immagine posta a distanza.

La miopia è uno dei più conosciuti difetti visivi, colpisce oggi solo in Italia più del 30% della popolazione e recenti studi asseriscono che entro il 2050 metà della popolazione mondiale sarà affetta da miopia e 1/5 sarà affetta da cecità.

La miopia porta l’individuo che ne soffre a vedere sfuocati gli oggetti lontani.

In condizioni normali, ovvero in assenza di rapida progressione e se di lieve entità, è considerata un vizio di rifrazione e non una malattia ed è spesso riconoscibile in molti soggetti, in quanto senza l’ausilio di una correzione, essi tendono a strizzare gli occhi per vedere meglio e mettere a fuoco gli oggetti lontani.

Maggiore è il livello di miopia, minore è la distanza alla quale si riesce a vedere bene, e maggiore diventa il rischio di avere, nel tempo, problematiche patologiche vitreali e retiniche.

Il difetto viene misurato in diottrie. Esiste una classica suddivisione della miopia in base all’entità del difetto stesso che è la seguente: miopia lieve compresa tra -0,25 e -3,00 diottrie, miopia media compresa tra -3,25 e -6,00 diottrie, miopia elevata da -6,25 in poi in più può essere associata ad astigmatismo (altro difetto visivo che causa distorsione delle immagini a tutte le distanze).

Normalmente la prima diagnosi di miopia si può fare in età scolare, anche se le moderne tecniche di diagnosi oggi permettono di fare una valutazione anche prima, intorno ai 2 anni; il livello di miopia aumenta fino alla soglia dei venti o venticinque anni, dopodiché si stabilizza e può aumentare in modo lieve durante il corso della vita.

Vi sono componenti familiari e genetici nella probabilità dell’insorgenza della miopia: un bambino che abbia entrambi i genitori miopi, è statisticamente molto probabile che manifesterà anch’esso tale difetto visivo. Anche il cambiamento delle abitudini di vita, maggior numero di ore al chiuso, intenso uso di dispositivi digitali e una minore esposizione agli effetti benefici del sole all’aria aperta, hanno aumentato drasticamente le probabilità di insorgenza della miopia a partire dall’infanzia.

Le cause dell’occhio miope sono principalmente tre, la causa più comune è il bulbo oculare più lungo della norma, eccessiva capacità di rifrazione del cristallino, oppure curvatura troppo accentuata della cornea o del cristallino.

La miopia, specialmente quella elevata, diventa  patologica quando insorgono danni da essa derivanti ai tessuti interni dell’occhio.

I cambiamenti indotti nella retina dell’occhio miope per l’anomalo allungamento e conseguente deformazione del bulbo oculare posteriore possono portare alla formazione di rotture negli strati della retina con la formazione di neovascolarizzazione coroidale e atrofia dei tessuti, questa crescita esagerata dell’occhio miope provoca un assottigliamento della retina periferica e la comparsa precoce di un successivo distacco del vitreo, fattori che condizionano una maggiore comparsa di fori nella macula o di un distacco della retina di queste persone con elevata miopia.

È caratteristico di questi pazienti il fatto di presentare lampi di luce e “mosche volanti”, queste ultime sono opacità vitreali mobili che proiettano la loro ombra sulla retina assumendo forme diverse. I pazienti con miopia patologica che sviluppano una neovascolarizzazione coroideale presentano clinicamente gli stessi segni della degenerazione maculare legata all’età. Chi sviluppa un distacco della retina presenterà la sintomatologia caratteristica di questa malattia, in particolare un difetto nel campo visivo invalidante per il normale svolgimento delle attività quotidiane, come lo studio, il lavoro, il tempo libero. Oltre a quelle già menzionate, patologie associate come la cataratta e il glaucoma compaiono più frequentemente nei pazienti con elevata miopia che nella popolazione generale e devono essere trattate in parallelo. Ad esempio, nel caso della cataratta, la chirurgia verrà eseguita con l’impianto di lenti intraoculari.

La diagnosi di queste patologie si effettua con l’osservazione del fondo oculare tramite l’oftalmoscopia. Avere la miopia elevata non implica necessariamente avere complicazioni, ma questo stato è associato ad un aumento del rischio di anomalie oculari come cataratta, glaucoma, alterazioni del vitreo e alterazioni della retina e della coroide.

Oggi abbiamo a disposizione un trattamento facile, efficace e non invasivo per la correzione e la gestione della progressione della miopia al suo manifestarsi e nella massima prepotenza evolutiva, ovvero dall’età di circa 6 anni: Miyosmart di Hoya è la lente da vista che corregge la miopia e può contemporaneamente rallentarne la progressione, proteggendo la visione e mantenendola in salute, prevenendo così anche le degenerazioni dei tessuti oculari più nobili descritti precedentemente. Rallentando la progressione della miopia e di conseguenza il peggioramento della vista, i bambini e i ragazzi potranno svolgere ogni attività contando su una visione nitida e senza sentirsi socialmente esclusi a causa di deficit visivi che possono divenire importanti già in preadolescenza. Test clinici hanno dimostrato che la progressione della miopia può essere gestita consentendo contemporaneamente una visione nitida. Miyosmart con tecnologia D.I.M.S. è il metodo facile, efficace e non invasivo per la gestione della progressione miopica: la sua validità è dimostrata da test clinici e riconosciuta da numerosi premi a livello internazionale.

Nella miopia non corretta gli oggetti a distanza non sono percepiti nitidi. I raggi si focalizzano prima della retina nella parte centrale e nella periferia dietro alla retina.

Nella miopia corretta con lenti monofocali l’immagine da lontano è nitida ma i raggi vengono riportati sulla retina nella parte centrale e non in quella periferica. Gli occhi reagiscono aumentando la lunghezza del bulbo oculare, incrementando così la miopia.

Correggendo la miopia con la lente D.I.M.S. MiYOSMART la visione da lontano è nitida, e allo stesso tempo la progressione della miopia viene gestita. I raggi vengono portati all’interno della retina sia nella parte centrale sia in quella periferica grazie a piccole isole nella lente con potere +3.50D, inibendo così lo stimolo da parte del cervello ad allungare il bulbo oculare prevenendo stress e danni da allungamento.

Questa lente è un vero e proprio trattamento non invasivo per la correzione e il contenimento della progressione della miopia nei più giovani, l’efficacia è provata e i benefici si protrarranno sul lungo periodo abbattendo costi economici e sociali dei danni da malattie oculari derivanti da miopie elevate.

Lente innovativa, resistente e adatta a qualsiasi contesto che i bambini vivono già con gli occhiali che hanno usato fino ad ora. Nessuna differenza visivamente percepibile nell’estetica rispetto ad una lente tradizionale. Risparmio economico rispetto ai continui cambi di lente causati dal continuo incremento della miopia se corretta con lenti tradizionali.

I benefici dal costante utilizzo di queste lenti si manifestano già nei primi 6 mesi di utilizzo, si raccomandano visite di controllo ogni 6 mesi presso il centro ottico ed ogni anno presso il medico oculista. Dopo 24 mesi di utilizzo la progressione della miopia è rallentata del 59% e l’allungamento e conseguente deformazione del bulbo oculare è rallentato del 60% e nel 21% dei portatori si assiste all’arresto completo dell’evoluzione del difetto visivo rispetto ai portatori di lenti monofocali.

Anche la contattologia oggi offre una soluzione specifica, comoda ed efficace per il controllo della progressione della miopia.

Menicon ha sviluppato una soluzione che corregge e aiuta a rallentare la progressione miopica nei bambini con il progetto Menicon Bloom Myopia Control Management System. Il sistema comprende due opzioni approvate CE: Menicon Bloom Day, lente a contatto morbida monouso giornaliera a profondità di fuoco estesa (geometria Edof), e Menicon Bloom Night, lente a contatto ortocheratologica.

Il design di Menicon Bloom Day ispirato all’ottica avanzata delle macchine fotografiche. Utilizza la tecnologia della profondità di messa a fuoco estesa per offrire una transizione graduale nel potere refrattivo da una zona centrale, che fornisce una visione nitida da lontano, a una zona periferica, che genera un potere relativo superiore.

Completano l’offerta Menicon Bloom Easyfit, il software per l’applicazione e il monitoraggio della progressione, la App Menicon Bloom,  per una comunicazione costante e una verifica dell’esperienza di utilizzo con il portatore.

 

Grazie alle lenti Hoya MiYOSMART con tecnologia D.I.M.S. e alle lenti a contatto Menicon BLOOM con tecnologia E.D.O.F. siamo oggi, non solo correttori del difetto visivo, ma custodi del benessere visivo.

Ottica MonteRosa

Sostenibilità

Oggigiorno abbiamo finalmente preso coscienza di quanto sia fondamentale per il presente e per il nostro futuro, preservare l’ambiente e quindi il pianeta in cui viviamo: è responsabilità di ognuno di noi e specialmente delle aziende, aver cura dell’impronta ecologica e di sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale, che si lascia con la propria attività.

IL MIO IMPEGNO AMBIENTALE E SOCIALE.

I partner e fornitori con i quali collaboro dovranno avere una concreta filosofia di attuazione dei diritti fondamentali per propri collaboratori e sostegno alle loro comunità, certificare che i processi produttivi e i materiali che utilizzano per i loro prodotti siano di minor impatto ambientale possibile ed avere il costante impegno a migliorare continuamente tali processi.

Il mio GESTORE di energia elettrica mi garantisce che l’elettricità che consumo proviene da fonti rinnovabili; il mio impegno è quello di consumarne la minor quantità possibile grazie alle fonti di illuminazione a led e a basso consumo e a strumenti moderni di classe energetica ad elevata efficienza.

Anche le pulizie quotidiane hanno un impatto ambientale, per questo uso prodotti ecologici biodegradabili contenenti materie prime di origine vegetale e panni lavabili.

Per il fine vita dei vostri occhiali ad oggi purtroppo non esiste un processo di riciclo ma, se sono ancora integri, potete portarli in negozio ed io li donerò per voi al centro missionario PIME di Milano il quale provvederà a farli avere a persone bisognose nei paesi poveri nei quali opera con impegno e abnegazione con il proprio personale ecclesiastico e laico.