Si può curare la miopia?

Miopia nei più giovani, come evitare limiti alla qualità della vita grazie a trattamenti per limitare problemi alla retina in età adulta.

La miopia è un difetto visivo dell’occhio che si verifica quando i raggi rifratti nel sistema visivo cadono davanti alla retina, non permettendo la corretta focalizzazione dell’immagine posta a distanza.

La miopia è uno dei più conosciuti difetti visivi, colpisce oggi solo in Italia più del 30% della popolazione e recenti studi asseriscono che entro il 2050 metà della popolazione mondiale sarà affetta da miopia e 1/5 sarà affetta da cecità.

La miopia porta l’individuo che ne soffre a vedere sfuocati gli oggetti lontani. In condizioni normali, ovvero in assenza di rapida progressione e se di lieve entità, è considerata un vizio di rifrazione e non una malattia ed è spesso riconoscibile in molti soggetti, in quanto senza l’ausilio di una correzione, essi tendono a strizzare gli occhi per vedere meglio e mettere a fuoco gli oggetti lontani.

Maggiore è il livello di miopia, minore è la distanza alla quale si riesce a vedere bene, e maggiore diventa il rischio di avere, nel tempo, problematiche patologiche vitreali e retiniche.

Il difetto viene misurato in diottrie. Esiste una classica suddivisione della miopia in base all’entità del difetto stesso che è la seguente: miopia lieve compresa tra -0,25 e -3,00 diottrie, miopia media compresa tra -3,25 e -6,00 diottrie, miopia elevata da -6,25 in poi in più può essere associata ad astigmatismo (altro difetto visivo che causa distorsione delle immagini a tutte le distanze).

Normalmente la prima diagnosi di miopia si può fare in età scolare, anche se le moderne tecniche di diagnosi oggi permettono di fare una valutazione anche prima, intorno ai 2 anni; il livello di miopia aumenta fino alla soglia dei venti o venticinque anni, dopodiché si stabilizza e può aumentare in modo lieve durante il corso della vita.

Vi sono componenti familiari e genetici nella probabilità dell’insorgenza della miopia: un bambino che abbia entrambi i genitori miopi, è statisticamente molto probabile che manifesterà anch’esso tale difetto visivo. Anche il cambiamento delle abitudini di vita, maggior numero di ore al chiuso, intenso uso di dispositivi digitali e una minore esposizione agli effetti benefici del sole all’aria aperta, hanno aumentato drasticamente le probabilità di insorgenza della miopia a partire dall’infanzia.

Le cause dell’occhio miope sono principalmente tre, la causa più comune è il bulbo oculare più lungo della norma, eccessiva capacità di rifrazione del cristallino, oppure curvatura troppo accentuata della cornea o del cristallino.

La miopia, specialmente quella elevata, diventa patologica quando insorgono danni
da essa derivanti ai tessuti interni dell’occhio. I cambiamenti indotti nella retina dell’occhio miope per l’anomalo allungamento e conseguente deformazione del bulbo oculare posteriore possono portare alla formazione di rotture negli strati della retina con la formazione di neovascolarizzazione coroidale e atrofia dei tessuti, questa crescita esagerata dell’occhio miope provoca un assottigliamento della retina periferica e la comparsa precoce di un successivo distacco del vitreo, fattori che condizionano una maggiore comparsa di fori nella macula o di un distacco della retina di queste persone con elevata miopia.

È caratteristico di questi pazienti il fatto di presentare lampi di luce e “mosche volanti” (miodesopsie), queste ultime sono opacità vitreali mobili che proiettano la loro ombra sulla retina assumendo forme diverse. I pazienti con miopia patologica che sviluppano una neovascolarizzazione coroideale presentano clinicamente gli stessi segni della degenerazione maculare legata all’età. Chi sviluppa un distacco della retina presenterà la sintomatologia caratteristica di questa malattia, in particolare un difetto nel campo visivo invalidante per il normale svolgimento delle attività
quotidiane, come lo studio, il lavoro, il tempo libero.

Oltre a quelle già menzionate, patologie associate come la cataratta e il glaucoma compaiono più frequentemente nei pazienti con elevata miopia che nella popolazione generale e devono essere trattate in parallelo. Ad esempio, nel caso della cataratta, la chirurgia verrà eseguita con l’impianto di lenti intraoculari.

La diagnosi di queste patologie si effettua con l’osservazione del fondo oculare tramite l’oftalmoscopia. Avere la miopia elevata non implica necessariamente avere complicazioni, ma questo stato è associato ad un aumento del rischio di anomalie oculari come cataratta, glaucoma, alterazioni del vitreo e alterazioni della retina e della coroide.

Oggi abbiamo a disposizione un trattamento facile, efficace e non invasivo per la correzione e la gestione della progressione della miopia al suo manifestarsi e nella massima prepotenza evolutiva, ovvero dall’età di circa 6 anni: Miyosmart di Hoya è la lente da vista che corregge la miopia e può contemporaneamente rallentarne la progressione, proteggendo la visione e mantenendola in salute, prevenendo così anche le degenerazioni dei tessuti oculari più nobili descritti precedentemente.

Rallentando la progressione della miopia e di conseguenza il peggioramento della vista, i bambini e i ragazzi potranno svolgere ogni attività contando su una visione nitida e senza sentirsi socialmente esclusi a causa di deficit visivi che possono divenire importanti già in preadolescenza. Test clinici hanno dimostrato che la progressione della miopia può essere gestita consentendo contemporaneamente una visione nitida. Miyosmart con tecnologia D.I.M.S. è il metodo facile, efficace e non invasivo per la gestione della progressione miopica: la sua validità è dimostrata da test clinici e riconosciuta da numerosi premi a livello internazionale.

Nella miopia non corretta gli oggetti a distanza non sono percepiti nitidi. I raggi si focalizzano prima della retina nella parte centrale e nella periferia dietro alla retina. Nella miopia corretta con lenti monofocali l’immagine da lontano è nitida ma i raggi vengono riportati sulla retina nella parte centrale e non in quella periferica. Gli occhi reagiscono aumentando la lunghezza del bulbo oculare, incrementando così la
miopia.

Correggendo la miopia con la lente D.I.M.S. MiYOSMART la visione da lontano è nitida, e allo stesso tempo la progressione della miopia viene gestita. I raggi vengono portati all’interno della retina sia nella parte centrale sia in quella periferica grazie a piccole isole nella lente con potere +3.50D, inibendo così lo stimolo da parte del cervello ad allungare il bulbo oculare prevenendo stress e danni da allungamento.

Questa lente è un vero e proprio trattamento non invasivo per la correzione e il contenimento della progressione della miopia nei più giovani, l’efficacia è provata e i benefici si protrarranno sul lungo periodo abbattendo costi economici e sociali dei danni da malattie oculari derivanti da miopie elevate.
Lente innovativa, resistente e adatta a qualsiasi contesto che i bambini vivono già con gli occhiali che hanno usato fino ad ora. Nessuna differenza visivamente percepibile nell’estetica rispetto ad una lente tradizionale. Risparmio economico rispetto ai continui cambi di lente causati dal continuo incremento della miopia se corretta con lenti tradizionali.

I benefici dal costante utilizzo di queste lenti si manifestano già nei primi 6 mesi di utilizzo, si raccomandano visite di controllo ogni 6 mesi presso il centro ottico ed ogni anno presso il medico oculista. Dopo 24 mesi di utilizzo la progressione della miopia è rallentata del 59% e l’allungamento e conseguente deformazione del bulbo oculare è rallentato del 60% e nel 21% dei portatori si assiste all’arresto completo dell’evoluzione del difetto visivo rispetto ai portatori di lenti monofocali.

Anche la contattologia oggi offre una soluzione specifica, comoda ed efficace per il
controllo della progressione della miopia.

Menicon ha sviluppato una soluzione che corregge e aiuta a rallentare la progressione miopica nei bambini con il progetto Menicon Bloom Myopia Control Management System. Il sistema comprende due opzioni approvate CE: Menicon Bloom Day, lente a contatto morbida monouso giornaliera a profondità di fuoco estesa (geometria Edof), e Menicon Bloom Night, lente a contatto ortocheratologica.
Il design di Menicon Bloom Day ispirato all’ottica avanzata delle macchine fotografiche. Utilizza la tecnologia della profondità di messa a fuoco estesa per offrire una transizione graduale nel potere refrattivo da una zona centrale, che fornisce una visione nitida da lontano, a una zona periferica, che genera un potere relativo superiore.

Completano l’offerta Menicon Bloom Easyfit, il software per l’applicazione e il monitoraggio della progressione, la App Menicon Bloom, per una comunicazione costante e una verifica dell’esperienza di utilizzo con il portatore.

Grazie alle lenti Hoya MiYOSMART con tecnologia D.I.M.S. e alle lenti a contatto Menicon BLOOM con tecnologia E.D.O.F. siamo oggi non solo correttori del difetto visivo, ma custodi del benessere visivo.

Differenze tra occhiali per vicino

Lenti progressive (o multifocali) e lenti Office (o degressive) pregi, qualità e vantaggi di utilizzo. 

Dopo i 40 anni la componente dell’occhio deputata alla variazione della messa a fuoco, ossia il cristallino, perde progressivamente la capacità di mettere a fuoco gli oggetti posti a distanza ravvicinata; ci si accorge in prima battuta quando la fonte luminosa scarseggia e per leggere dobbiamo allungare le braccia se teniamo tra le mani un documento, un libro o un giornale, oppure ci allontaniamo un po’ se dobbiamo osservare un oggetto come per esempio la lista degli ingredienti di un prodotto al supermercato.

Ecco, è arrivato il momento di effettuare un test visivo ed evitare assolutamente il fai-da-te (gli occhiali già predisposti che tra un po’ si troveranno anche nei sacchetti delle patatine), ma se pensi che la vista sia il senso superfluo del quale si può fare a meno, è inutile che continui a leggere; considera che gli occhiali premontati hanno proprietà ottiche di basso livello, pari diottrie su entrambi le lenti (e la maggior parte di chi ha già una correzione di partenza da lontano ha gli occhi con una diversa gradazione), hanno una distanza di centratura standard e non specifica per ognuno di noi. In alcuni casi possono essere accettabili come occhiali di supporto o di scorta ma non vanno mai usati per letture e occupazioni impegnative e prolungate.

La messa a fuoco che la presbiopia va ad erodere è di valore diottrico differente in funzione della distanza, il valore massimo è per quello che osserviamo a 35/40 centimetri e sarà più basso per ciò che osserveremo a distanze via via più ampie, ad esempio il tablet a 45/50 centimetri, lo schermo del pc a 60/70 centimetri, un collega o il cliente che ci sta di fronte e così via. Per cui un occhiale da lettura che corregge il valore totale di
presbiopia sarà efficace per un uso a circa 40 centimetri e nel momento in cui dovessimo usarlo per vedere a distanze diverse, sarà tanto più fastidioso quanto maggiore sarà la distanza di utilizzo.

Ed ecco che la soluzione più appropriata andrà predisposta in funzione dell’utilizzo prevalente durante la giornata, facciamo alcuni esempi.

Un’ occupazione che impegna prevalentemente alla scrivania, con documenti da leggere e compilare e uno o più monitor sul tavolo senza impegni visivi oltre i 4 metri, necessiterà di lenti Office (indoor) perché hanno ampi campi visivi per le zone di messa a fuoco dal vicino alla media distanza assecondando così la postura e non affaticando il collo e le spalle per la ricerca del comfort visivo più adeguato. Ovviamente non è un presidio da utilizzare per la visione da lontano perché gli oggetti apparirebbero sfocati.

Se non ci sono specifiche posture abitudinarie ma la dinamicità della propria occupazione implica il dover sfruttare continuamente zone differenti di messa a fuoco, allora le lenti multifocali (progressive) saranno lo strumento più adeguato alle proprie esigenze, poiché permettono di veder bene a tutte le distanze con un solo paio di occhiali. Idealmente consideriamo questa lente divisa in tre aree principali: nella parte alta è predisposta la diottria per la visione da lontano, nella parte mediana c’è la componente correttiva delle distanze intermedie e nella parte bassa troviamo la correzione per il vicino, per cui inizialmente ci saranno degli accorgimenti da adottare per la caratteristica tecnica di questo tipo di lente: talvolta occorre un certo grado di adattamento e comprensione delle posture più adatte per la miglior performance visiva alla distanza desiderata.

Ora lo sapete, gli strumenti per offrirvi la migliore soluzione visiva ci sono, non sono banali e soprattutto non pensiate di adottare soluzioni empiriche per la vostra preziosissima vista.

Ottica MonteRosa, custodi della tua visione.

C’è correlazione tra vista e udito?

VISTA E UDITO: CORRELAZIONI E INTERAZIONE TRA I SENSI

Vista e udito sono due sensi solo apparentemente lontani. E oggi la scienza fa luce su quello che a prima vista può quasi sembrare un errore incomprensibile, ma che piuttosto dà ragione della perfetta organizzazione del sistema nervoso e delle modalità di percepire gli stimoli, tanto che se gli occhi si accorgono che una persona davanti a noi sta parlando si attivano immediatamente i centri della corteccia uditiva che si trovano nella parte laterale della corteccia cerebrale. Quindi, gli occhi “ascoltano”, pur senza percepire le parole.

Questi due sensi sono collegati e in molte occasioni la nostra comprensione del linguaggio dipende da quello che vediamo perché, per usare una metafora informatica, nelle situazioni ambigue i circuiti cerebrali della vista sovrascrivono le informazioni in loro possesso sui “file” elaborati dal
sistema cerebrale uditivo. In particolare, il senso dell’udito e quello della vista sono collegati e si potenziano a vicenda: in molte occasioni, la nostra comprensione del linguaggio dipende da quello che vediamo.

In presenza di rumore riusciamo a capire meglio quello che ci viene detto se abbiamo la possibilità di guardare in faccia chi parla: il suo “labiale” ci aiuta, anche se lo padroneggiamo solo inconsciamente. E’ quello che succede per esempio in un film quando il doppiaggio non è perfetto.

Molti problemi di apprendimento che si riscontrano nei bambini sono dovuti a ritardi dello sviluppo percettivo o causati da inefficienze del sistema visivo. Per avere una performance visiva ottimale non è sufficiente avere dieci decimi: è invece necessario che la visione sia supportata da una impostazione armonica di tutto il corpo. Impugnatura e postura scorrette inducono ad aumentare la convergenza degli occhi e di conseguenza a sviluppare affaticamento al sistema visivo.

Esistono insomma profonde connessioni tra aree cerebrali deputate all’udito e quelle correlate con l’attività visiva, visto che entrambi i sensi poi si riflettono sulle capacità di linguaggio. Quando si va a verificare e valutare con esami funzionali del sistema nervoso le aree che si attivano dopo stimolazione uditiva, ci si accorge che la risposta non si limita alle zone deputate all’elaborazione dello stimolo sonoro trasformato in segnale elettrico, che si trovano nel lobo temporale, ma coinvolge anche altri settori. L’interazione con la vista è sicuramente un passaggio chiave, con coinvolgimento di aree neuronali localizzate nella zona posteriore dell’encefalo, poi occorre che si attivino aree nella corteccia frontale, deputate al controllo del linguaggio e dell’emotività.

Insomma: ogni qualvolta percepiamo qualche cosa con le orecchie, in realtà mettiamo in moto una serie di risposte che coinvolgono quasi tutto il sistema nervoso.

Va da sé quindi che oltre prendersi cura della propria vista è altrettanto importante prendersi cura del proprio udito, specie dopo i 60 anni quando i cali uditivi possono iniziare a manifestarsi anche se non ci si accorge, poiché la progressione del deficit uditivo talvolta è lenta.

Ottica MonteRosa è partner Amplifon e provvede per te a programmare un controllo audiometrico gratuito presso il centro Amplifon a te più comodo.

Senso cromatico

Il colore in cui si percepisce un oggetto non è una sua proprietà o caratteristica ma un’impressione sensoriale. La risposta colore causata da una certa radiazione (stimolo del colore) ha quindi una causa fisiologica ed una psicologica.

Ogni sensazione di colore è caratterizzata da un senso cumulativo di tre attributi: “tono”, “saturazione”, “luminosità”. Il tono si usa per distinguere un colore “cromatico” da un colore acromatico (bianco, grigio, nero). La saturazione dà la proporzione del colore nel responso colore (rispetto al colore acromatico ugualmente brillante). La luminosità caratterizza l’intensità della risposta correlata ad ogni colore. Il colore e la saturazione insieme danno la “cromaticità” di un colore cromatico perchè un colore acromatico ha solo caratteristiche di luminosità.

Le lenti degli occhiali sono sempre opache o sporche

Il modo più efficace per pulire lenti e montatura è quello di lavarli sotto il rubinetto con acqua FREDDA e SAPONE NEUTRO per poi asciugarli delicatamente con un panno pulito in cotone o microfibra, oppure con gli appositi spray specifici per lenti da vista e pannetto in microfibra; se il problema persiste passa in negozio per controllare l’integrità delle lenti.

Sento fastidio con una lente a contatto

Può essere che vi sia un corpo estraneo frapposto fra la lente e l’occhio o che la lente sia danneggiata: lava accuratamente le mani e rimuovi la lente a contatto dall’occhio, sciacquala bene con soluzione salina e controllane l’integrità e la pulizia; se una volta riapplicata il problema persiste, rimuovila nuovamente e fatti controllare dal tuo contattologo o dal tuo oculista.